La descrizione di ingredienti e valori analitici riportati sulle confezioni di cibo industriale per cani

15.05.2016 12:00

 

Spesso sono incomprensibili, illeggibili o nascoste nelle pieghe delle confezioni. E indicano la provenienza delle materie prime solo per un ristretto gruppo di alimenti. Ti sei mai imbattuto in etichette oscure? Etichette, queste sconosciute. Spesso enigmatiche o poco leggibili, magari perché scritte con un carattere troppo piccolo o perchè nascoste nelle pieghe delle confezioni. Quante volte ci è capitato di rigirare tra le mani un sacco di crocchette o un barattolo carne alla ricerca della data di scadenza? o dei componenti? O di arrovellarci nel tentativo di capire che diavolo siano tutte quelle sigle che troviamo. Spesso, oltre alla mancanza di chiarezza, le etichette hanno un altro difetto: sono minuscole e solo chi ha una vista da falco riesce a leggerle, mentre per una persona anziana è un’impresa quasi impossibile.

 

INGREDIENTI:

Carne fresca: rappresenta muscolo e interiora di animali, ricca di proteine nobili e biodisponibili per il cane, ottimo ingrediente.

Carne disidratata: come la carne fresca, ma essiccata, ottimo ingrediente.

Farina di carne: prodotto derivato da tessuti di mammiferi, organi compresi, privati di sangue, pelo, piume, zoccoli, corna, becchi, pelle e contenuti dell’apparato digerente, che vengono macinati ed essiccati.
Partendo dal presupposto che il nostro amico a 4 zampe non si deve nutrire di solo muscolo, ma anche delle interiora e delle ossa, perché è così che farebbe in natura, risulta chiaro come la farina di carne sia quindi un prodotto di ottima qualità.
Inoltre, essendo essiccata ed addizionata di antiossidanti naturali, si conserva perfettamente e mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche e microbiologiche.

 

Farine animali: vi rientrano tutte quelle farine che NON si chiamano “farina di carne”, quindi ad esempio le varie “farina di pollame” o “farina di pesce”, etc. Sono parti di carcasse da macello che in realtà sono commestibili ma che per motivi commerciali, non sono destinati al consumo umano. Vi rientrano ossa, cotenne, grassi e altro, oltre a parti non accettate come commestibili anche se non è dimostrato che possano trasmettere malattie. Rientrano in questa categoria anche pelli, corna, zoccoli, peli, pellicce, setole di maiale, piume e gusci d’uovo. Queste parti sono essiccate e tritate per farne una farina. Pessimo prodotto.

Proteine idrolizzate: si intende una proteina che ha subito un processo di idrolisi, è stata cioè già digerita per reazione con enzimi. In sostanza sono proteine pre-digerite e il loro uso è utile a non scatenare reazioni allergiche in soggetti allergici o ipersensibili verso le stesse.

Cereali (riso, mais, avena, frumento, etc): per il cane i cereali non sono indispensabili, essendo essenzialmente un carnivoro, quindi grandi quantità di cereali possono essere difficili da digerire. Inoltre, essendo fonte di carboidrati, rendono il cane più attivo di quanto lo sarebbe naturalmente; molti disturbi comportamentali assimilabili all’iperattività si risolvono spontaneamente con la somministrazione di alimenti grain free (senza cereali).

Mais: l’aspetto più negativo della presenza di mais nei croccantini per cani è legato però a tematiche ancor più importanti. Diversi studi scientifici negli ultimi anni hanno evidenziato la relazione tra la presenza di  mais nei mangimi e l’insorgenza di tumori. Per approfondire leggi.

Soia: non è solo inutile, è anche dannosa per i nostri cani e può portare a gravissimi disturbi. Per approfondire leggi.

Glutine di mais/frumento o farine di mais/frumento:  fonte economica di proteine vegetali, in alternativa a quelle che dovrebbero provenire dalla carne. Pessimo prodotto per l’alimentazione canina.

Grassi animali: prodotti di scarto di macelleria, olii esausti e grassi alimentari di origine animale, liquefatti e spruzzati sui croccantini per renderli appetibili e addensarli.

Grassi vegetali: prodotti di scarto, olii esausti e grassi alimentari di origine vegetale, liquefatti e spruzzati sui croccantini per renderli appetibili e addensarli.

Polpa di barbabietola: è quello che resta dopo l’estrazione dello zucchero dalle barbabietole. E’ comunissima negli alimenti secchi per cani in quanto ha un potere indurente per le feci e previene la diarrea, ma è totalmente estranea alla loro alimentazione naturale.

COMPONENTI ANALITICI:

Proteine gregge: si intende la quantità di proteina presente in percentuale nell’alimento. Purtroppo questo valore è molto poco indicativo. Spesso, soprattutto in caso di croccantini che contengono cereali, soia o legumi, questo valore è rappresentato dalla somma di proteine di origine animale e di origine vegetale. Le proteine di origine vegetale sono raramente e difficilmente assimilabili dai cani, quindi questo valore è poco più di uno specchio per le allodole. Sono poco biodisponibili per i cani anche le proteine di farine animali, che di solito rappresentano scarti di macelleria quali becchi, penne, zampe, squame, etc. E’ impossibile determinarlo, ma più è alto il valore percentuale di proteine nobili, migliore è il cibo.

 

Grassi greggi: si intende la quantità di lipidi (grassi) presente in percentuale nell’alimento. Questo valore è di solito attendibile ma c’è da fare una considerazione importante. I cani usano i grassi come fonte primaria di energia, perché in teoria non dovrebbero mangiare carboidrati (presenti nei cereali di molti mangimi). Un cane, a seconda dell’attività fisica che svolge, dovrebbe assumere tra l’8% ed il 15% di grassi nella sua alimentazione, se questi fossero l’unica fonte energetica. In caso di mangimi ricchi di carboidrati, questa percentuale deve essere ridotta, per evitare problemi di obesità. Per capire se un cane è in eccesso di peso, carezzandolo dolcemente sul costato si devono distinguere tutte le costole, seppur ricoperte da un sottile strato di grasso; qualora le costole non fossero distinguibili o bisognasse fare più pressione nello strato di grasso per farlo, il cane avrà bisogno di perdere peso.

Fibre grezze: si intende la quantità in percentuale di materiale indigeribile. Infatti il cane, così come tutti gli animali monogastrici, non è in grado di digerire la fibra, cioè il materiale che costituisce la parete della cellula vegetale. La fibra riveste un ruolo importante nella nutrizione del cane in quanto rappresenta un ottimo substrato per le fermentazioni operate dai microrganismi che ne abitano il canale digerente, oltre che essere un utile fattore anti stipsi. Le fibre, in un buon alimento, dovrebbero attestarsi intorno al 2%.

Ceneri gregge: si intende il contenuto percentuale in sostanze inorganiche (minerali). La valutazione di tale parametro merita particolare attenzione in quanto un alto contenuto in ceneri non sempre è sinonimo di maggiore integrazione minerale della formula quanto piuttosto potrebbe indicare un maggiore utilizzo di sottoprodotti della macellazione (ossa, connettivo, piume, etc.), materiale molto scadente da un punto di vista nutrizionale ma molto ricco di residuo inorganico, un buon mangime non dovrebbe contenerne più del 7%.